Internet come supporto allo studio: ora si può

09 ottobre 2015

Si chiama “Flipped Classroom”, e potrebbe essere il modo di rivoluzionare per sempre il metodo di insegnamento in Italia. La classe capovolta, questa la traduzione italiana, è una rivoluzione nata dalla penna di Maurizio Maglione, docente romano di chimica e appassionato della rete.



Oggi i cellulari sono visti come una distrazione, il web come un posto dove trovare informazioni approssimative e l’insegnamento delle dinamiche di rete come secondario. Secondo Maglione, e con lui un crescente numero di associazioni come la Flipnet Onlus e la Palestra dell’Innovazione, non dovrebbe più essere così.

Ogni studente possiede uno smartphone, e ogni professore dovrebbe sfruttarne le potenzialità piuttosto che limitarne l’uso. Gruppi interattivi, laboratori coordinati anche attraverso documenti condivisi on line, lezioni di approfondimento personalizzate e caricate in rete, trasparenza e immediatezza nel rapporto con le famiglie. Questi solo alcuni degli elementi che potrebbero fiorire con una nuova impostazione della didattica.

Lo scopo finale, secondo Maglione, è una didattica inclusiva, in cui gli insegnanti siano costantemente aggiornati e pronti a creare un percorso di studi su misura per l’alunno.

Lo studio potrà essere adattato alle necessità del singolo grazie ai contenuti on demand, e chi insegna avrà un rapporto sempre più stretto con chi studia, potendolo seguire anche dove di solito ci si rifugia nel tempo libero: il telefono cellulare.



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